30 marzo 2006

 

I primi due giorni e gli incontri


PRIMO GIORNO: IL VIAGGIO
Man mano che il pullman si avvicina alla Germania il paesaggio diventa sempre più bianco. Arriviamo a Norimberga prima del previsto (alle 17:00 circa anziché le previste 18:30 passate), e fa un freddo cane! Le famiglie cominciano a venirci a prendere man mano. Un signore con una bambina sui 6 anni viene a prendere me e Chiara, ci aiuta a caricare le valigie in macchina e ci invita a salire. Inizia la conversazione e io non capisco una parola; dal sedile dietro sento la Chiara giocare con la bambina che scopriremo chiamarsi Daniela. Intanto io mi sforzo di capire mentre il signore mi indica edifici e continua a parlarmi, ma niente da fare, io non capisco…che abbia un accento troppo marcato? No, fermi tutti, non sono così rimbambita dal viaggio da non capire l’inglese, questo è tedesco!! Nonostante i miei: “Sorry, I don’t speak german!” lui continua a parlare. Lui non sa l’inglese e io non so il tedesco. Dopo un po’ di conversazione unilaterale (in tedesco) si rende conto del problema e ci chiede (sempre in tedesco) se lo parliamo, e la risposta è scontata. Si mette a ridere e ricomincia a parlare. IN TEDESCO! Arriviamo a casa (tipica casa del Nord Europa, arredamento scuro, animali impagliati e bambola di porcellana…) e il signore ci si presenta come Otto. Dopo un po’ arriva la signora Rosita e mangiamo. Neanche lei sa l’inglese. Dopo cena andiamo in camera: si tratta di una stanza con letto matrimoniale, una doccia (a un metro dal letto), il lavandino, un frigo, un forno a microonde e un tostapane. Prima di andare a dormire conosciamo Marina, la sorella maggiore di Daniela. Dopo di che ci addormentiamo.

SECONDO GIORNO:
Ci svegliamo alle 6.40 e finalmente m rendo conto del problema: mi trovo in una famiglia con cui non posso comunicare in nessun modo. Perciò non mi resta che incrementare le mie capacità mimiche e imparare il tedesco…o perlomeno provarci. Al momento le mie conoscenze di tedesco sono molto limitate: Kartoffel, Also Sprach Zarathustra e Ich Liebe Dich. E ho come l’impressione che non mi saranno molto utili. Alle 8:00 ci avviamo verso la scuola accompagnate dal signor Otto: due fermate di bus, tre di metropolitana, cambio della linea, altra fermata e poi a piedi fino a scuola.Lì veniamo divisi in due gruppi. Il mio insegnante si chiama Roland Mehl, ha un accento tedesco molto marcato ma parla benissimo l’inglese. Dreamweaver è interessante e relativamente semplice. Dopo la scuola pranziamo con delle lasagne in un posto molto carino vicino alla scuola. Nel pomeriggio facciamo un giro per la città accompagnati dalla signora Waltraud, la nostra guida tedesca che fortunatamente parla l’italiano. Nel tardi pomeriggio torniamo a casa e dopo la cena e la doccia andiamo a dormire.

GLI INCONTRI NELLA CASA
I giorni scorrono più o meno simili: la mattina a scuola, pranzo al solito posto e poi visite di musei, cattedrali e città. Una sera torniamo a casa e dopo cena ci sediamo sul divano con la signora Rosita a guardare un film in tedesco, dopo un po’ Chiara si allontana per andare in bagno, sento la porta chiudersi dietro di me. Dopo cinque minuti la porta si riapre, e anziché vedere Chiara quando mi giro mi trovo davanti un uomo mai visto, e io pensavo di essere da sola con Otto, Chiara e Rosita in casa!!! Mi guarda, guarda la tv, guarda di nuovo me e poi mi dice: "M*****a!ma cosa state guardando??? C'è il Palermo che gioca oggi!!!" con accento siciliano molto marcato. O_O Poi mi si avvicina mi stringe la mano e dice: "Ah, comunque piacere, Corrado!" Lo stage è costellato di incontri surreali. Come quella volta che ho aperto la porta della mia stanza una mattina e nello stesso istante si è aperta la porta della stanza di fronte in cui c'erano due uomini vestiti bene, con un lungo cappotto nero, il cappello, gli occhiali e la ventriquattrore che mi guardano, mi salutano con fare nervoso e chiudono la porta sbattendola. A I U T O! Le scene erano talmente assurde che non la smettevo più di ridere! Ogni giorno saltavano fuori nuove persone mai viste prima e stanze di cui non conoscevamo l'esistenza! Quella casa aveva veramente qualcosa di strano!!!

Fra poco altre pagine di diario!
Zena

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