31 marzo 2006

 

OH MIO DIO

15.03.06

“Ma dove sono finita?”. Questa è la domanda che mi sono posta appena scesa dal pullman.
Stava nevicando, eravamo tutti congelati ed “innevati”. Quando sono arrivate le prime famiglie a prendere i miei compagni, sembrava quasi che questi dovessero partire per il militare.
Avevamo una faccia stranita, come se fossimo appena atterrati su un altro pianeta.
E poi è avvenuto tutto così velocemente! Neanche un’ora dal nostro “Sbarco in Tedeschia”, che già io e Zena ci siamo ritrovate sole, a tavola con dei perfetti sconosciuti, che imperterriti hanno continuato a parlarci in tedesco, nonostante le nostre facce mostrassero segni evidenti di perplessità. Aggiungendo poi che a tavola con noi erano presenti anche animali impagliati, bambole di porcellana e una bambina la cui vitalità, se così si può definire, è paragonabile alla forza devastante dell’uragano Catherina, il quadro della situazione e delle prime impressioni è ben presto fatto.

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