16 maggio 2006

 

Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino e Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti d'America (Alessia M. e Valeria S.)

FONTI:http://it.wikipedia.org/wiki/Dichiarazione_dei_diritti_dell
http://www.politicaonline.net/europa/documenti/diritticittadino.htm

PRIMA DOMANDA.
In conseguenza, l’Assemblea Nazionale riconosce e dichiara, in presenza e sotto gli auspici dell’Essere Supremo, i seguenti diritti dell’uomo e del cittadino:
Articolo1
Gli uomini nascono e rimangono liberi e uguali nei diritti. Le distinzioni sociali non possono essere fondate che sull’utilità comune.
Articolo2
Il fine di ogni associazione politica è la conservazione dei diritti naturali e imprescrittibili dell’uomo. Questi diritti sono la libertà, la proprietà, la sicurezza e la resistenza all’oppressione.
Articolo3
Il principio di ogni sovranità risiede essenzialmente nella Nazione. Nessun corpo o individuo può esercitare un’autorità che non emani espressamente da essa.
Articolo4
La libertà consiste nel poter fare tutto ciò che non nuoce ad altri: così l’esercizio dei diritti naturali di ciascun uomo ha come limiti solo quelli che assicurano agli altri membri della società il godimento di questi stessi diritti. Questi limiti possono essere determinati solo dalla Legge.
Articolo5
La Legge ha il diritto di vietare solo le azioni nocive alla società. Tutto ciò che non è vietato dalla Legge non può essere impedito, e nessuno può essere costretto a fare ciò che essa non ordina.
Articolo6
La Legge è l’espressione della volontà generale. Tutti i cittadini hanno diritto di concorrere, personalmente o mediante i loro rappresentanti, alla sua formazione. Essa deve essere uguale per tutti, sia che protegga, sia che punisca. Tutti i cittadini essendo uguali ai suoi occhi sono ugualmente ammissibili a tutte le dignità, posti e impieghi pubblici secondo la loro capacità, e senza altra distinzione che quella delle loro virtù e dei loro talenti.

La Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino dell’agosto 1789 (Déclaration des Droits de l'Homme et du Citoyen) è un testo giuridico elaborato nel corso della rivoluzione francese, contenente un’elencazione di diritti fondamentali dell'individuo e del cittadino.
Contenuto della Dichiarazione La Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino si compone
di un’introduzione e di 17 articoli, che contengono le norme fondamentali che regolano la vita dei cittadini tra di loro e con le istituzioni.
Nell’articolo 1, innanzitutto, viene dichiarato solennemente il principio di uguaglianza tra tutti gli esseri umani;
Nell’articolo 2, segue l'elencazione dei diritti naturali ed imprescrittibili dell'uomo, che vengono individuati in:
· Libertà
· Proprietà (vedi art.17)
· Sicurezza
· Resistenza all’oppressione

Nell’articolo 3, è presentato il principio di democrazia, che prevede che "il principio di ogni sovranità risiede essenzialmente nell’Assemblea Nazione". Questa enunciazione non era all'epoca per nulla ovvia, in quanto i sovrani regnavano per diritto divino.

SECONDA DOMANDA.
La Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti d'America è il documento che segna la nascita di tale nazione. In essa, tredici colonie britanniche sulla costa atlantica dell'America settentrionale dichiararono la propria indipendenza dalla madrepatria, esponendo le motivazioni che le spingevano a questo atto.
Di fatto il documento rappresentò il momento di trasformazione della battaglia dei coloni verso la Gran Bretagna per la difesa dei propri diritti di uomini "Inglesi" in una vera e propria rivoluzione volta a rovesciare la forma di governo esistente all'epoca. Non mirò a definire una nuova forma di governo e pertanto non va confusa con la Costituzione degli Stati Uniti d'America. Per i coloni americani rappresentò un annuncio al tutto il mondo dell'indipendenza raggiunta da parte delle colonie Inglesi. L'obiettivo era quello di rafforzare il supporto interno alla propria battaglia ed incoraggiare l'intervento a proprio favore di alcune potenze europee, in particolare della Francia.
Può essere suddivisa in tre parti: - una dichiarazione di principi relativa ai diritti dell'uomo e alla legittimità della rivoluzione - un elenco di specifiche accuse circostanziate nei confronti di re Giorgio III d'Inghilterra una dichiarazione formale d'indipendenza.
L'inizio della Dichiarazione è molto famoso: "Quando nel corso degli umani eventi si rende necessario ad un popolo sciogliere i vincoli politici che lo avevano legato ad un altro ed assumere tra le altre potenze della terra quel posto distinto ed eguale cui ha diritto per Legge naturale e divina, un giusto rispetto per le opinioni dell'umanità richiede che esso renda note le cause che lo costringono a tale secessione. Noi riteniamo che le seguenti verità siano di per se stesse evidenti; che tutti gli uomini sono stati creati uguali, che essi sono dotati dal loro creatore di alcuni Diritti inalienabili, che fra questi sono la Vita, la Libertà e la ricerca delle Felicità; che allo scopo di garantire questi diritti, sono creati fra gli uomini i Governi, i quali derivano i loro giusti poteri dal consenso di governanti; che ogni qual volta una qualsiasi forma di Governo, tende a negare tali fini, è Diritto del Popolo modificarlo o distruggerlo, e creare un nuovo governo...."

“Diritti inalienabili, che fra questi sono la Vita, la Libertà e la ricerca delle Felicità”.
Nella Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino dell’agosto 1789, invece, i diritti naturali ed imprescrittibili dell'uomo, sono:
· Libertà

· Proprietà
· Sicurezza
· Resistenza all’oppressione

Il testo passa poi ad elencare i vari soprusi del re di Gran Bretagna e si conclude con un proclama finale.
E' interessante notare in questa prima parte alcuni chiari riferimenti ai principi illuministici: basti pensare al riferimento alla "Legge naturale e divina..." oppure il principio dell'uguaglianza: "Tutti gli uomini sono stati creati uguali...", e subito dopo il riferimento ai "Diritti inalienabili...". E' interessante da notare infine un riferimento al diritto di resistenza: "è Diritto del Popolo modificarlo o distruggerlo...". Questa la conclusione della Dichiarazione : "E a sostegno della presente Dichiarazione, con ferma fiducia nella protezione della Divina Provvidenza, noi offriamo reciprocamente in pegno le nostre vite, i nostri averi ed il nostro sacro onore".

TERZA DOMANDA.
Articolo4
La libertà consiste nel poter fare tutto ciò che non nuoce ad altri: così l’esercizio dei diritti naturali di ciascun uomo ha come limiti solo quelli che assicurano agli altri membri della società il godimento di questi stessi diritti. Questi limiti possono essere determinati solo dalla Legge.
Articolo5
La Legge ha il diritto di vietare solo le azioni nocive alla società. Tutto ciò che non è vietato dalla Legge non può essere impedito, e nessuno può essere costretto a fare ciò che essa non ordina.
Articolo6
La Legge è l’espressione della volontà generale. Tutti i cittadini hanno diritto di concorrere, personalmente o mediante i loro rappresentanti, alla sua formazione. Essa deve essere uguale per tutti, sia che protegga, sia che punisca. Tutti i cittadini essendo uguali ai suoi occhi sono ugualmente ammissibili a tutte le dignità, posti e impieghi pubblici secondo la loro capacità, e senza altra distinzione che quella delle loro virtù e dei loro talenti.
Gli articoli 4 e 5 delineano i limiti dei diritti, sancendo che l'esercizio di un diritto non può nuocere ad un diritto altrui e che la legge può limitare questi diritti solo nel caso in cui nuocciano alla società.
La parte centrale della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino affronta invece il settore cruciale dei rapporti tra cittadino e stato e recepisce numerosi principi fondamentali del moderno diritto penale. Premesso che la legge è uguale per tutti, l’art. 6 scardina l'antica suddivisione sociale nei tre Stati, garantendo a tutti i cittadini il diritto di ricoprire cariche pubbliche. A questo proposito si può notare che l'ispirazione della Dichiarazione è fortemente individualistica, e che di conseguenza non vengono menzionati né la libertà di associazione e di riunione, né il diritto di sciopero.

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